martedì 16 novembre 2010

La liturgia, la Chiesa e l'Anticristo.



L'enciclica Mediator Dei aveva già previsto tutti i danni che sarebbero derivati dalle tendenze liturgiche franco-tedesche legate all'opera di Jungmann e Casel...Pio XII comprese l'errore dell'arcaismo di Jungmann, per cui la liturgia andava riformata arcaicamente sul modello della Chiesa primitiva; e comprese l'errore di Casel, che vedeva nella liturgia la celebrazione del Cristo risorto e non del Cristo redentore. In ambedue i casi si trattava di separare la chiesa dalla sua Tradizione, svolta nel tempo e nella storia. Al centro della Mediator Dei stava la dottrina della Messa cpome rinnovazione del sacrificio di cristo, il ruolo sacerdotale costitutivo del prete, il valore della preghiera personale e di tutte le forme di culto dell'Eucarestia distinte dalla Messa....
La perdita del sacro è un effetto avvenuto nel culto pubblico cattolico e ciò è accaduto proprio secondo le linee di previsione he erano contenute nella Mediator Dei. Tutto è stato pensato, a cominciare dalla trasformazione dell'altare in mensa, con l'accento passato dalla rinnovazione del sacrificio della Croce alla comunione dei fedeli con il corpo del Signore. L'atto redentore è un atto unico, l'atto del solo Cristo: un atto intertrinitario in cui il Figlio offre la sua umanità e l'umanità del mondo in sacrificio al Padre in un atto di assoluta adorazione. Qui solamente il Mistero trinitario è manifestato nella sua verità. Il sacerdote celebrante viene immesso come persona nel Mistero trinitario, anche se in rappresentanza di tutti i cristiani, ma è egli solo a rendere presente l'atto unico del sacrificio del Verbo incarnato. Tutti partecipano all'oblazione del sacrificio, il sacrdote soltanto lo compie...
Il prete non è più il sacerdote, ma il presbitero della comunità, il "presidente dell'assemblea". E in reealtà qui è avvenuta la grande regressione: dalla persona alla comunità. Nel cristianesimo è emersa la persona umana, la sua anima immortale è chiamata a scegliere al vita divina che lo Spirito Santo le offre o a rifiutarla. Le persone sono in comunione tra di loro attraverso lo Spirito santo, relazione dell'una con l'altra....  La Chiesa diviene così comunità in cui il sociale supera il personale, in cui l'unione tra i cristiani non avviene più tra persone nella Persona divina, nello Spirito Santo, ma nella comunità umana. Tutto diviene prassi e  comunità, la socializzazione del personale avviene con detrimento delle vitali radici teandriche del cristianesimo. E così avviene l'avvenimento centrale nella vita della Chiesa; un evento non voluto, non previsto, non desiderato: la sostituzione della Chiesa a Cristo...Tutto era scritto nella sostituzione dell'altare con la mensa, così che sembrava un innocente ritorno all'evento originario. Ma non era il ritorno alle origini il principio di tutte le eresie che avevano diviso la Chiesa cattolica, negando, in favore delle origini, l'opera dello Spirito Santo nel tempo intermedio tra la prima e la seconda venuta? Nessuno aveva previsto che una sostituzione così semplice comportasse una potenzialità eversiva così grande come la riduzione della Chiesa a comunità orizzontale, a una comunità sociale, fondata sulla sua autoglorificazione...Quante volte Dio ha lasciato Israele e la Chiesa ai pensieri del loro cuore! Non vi era alcuna necessità percepibile perché la semplice sostituzione della mensa all'altare producesse la secolarizzazione della Chiesa. Qualcosa, anzi qualcuno ha operato in quella direzione. Qualcuno che prima ha diffuso lo spirito del mondo nella Chiesa in modo che la secolarizzazione sembrasse un atto di amore, di carità, di apertura verso il mondo. Non si può trovare una causa interna alla Chiesa o alla teologia per spiegare fenomeno che avvengono in modo inavvertibile, eppure radicale. ... La Chiesa è divenuta il principale oggetto della Chiesa e in concreto essa è la sua prassi comunitaria. Il culto stesso appare sempre più come una prassi comuniatria, la pregheira interiore e solitaria diviene marginale. ....
Il cristianesimo diviene l'espressione dell'amore fraterno, della non violenza, dell'assistenza. E' una sottile forma gnostica di riduzione della Chiesa a una sorta di purezza metamondana, di separazione della sua carnalità storica e temporale: Questo culto dell'innocenza assoluta è il sostituto di una fede in chi è venuto a redimere i peccati del mondo. E la Chiesa dovrebbe sapere di essere fatta per gli uomini e non per pseudoangeli delle opere buone che divengono immediatamente compatibili con il mondo... il mondo nella sua realtà è cosa migliore di questi eretici della disincarnazione di DIo e della angelizzazione dei cristaini. Naturalmente questo processo, che non è nelle mani di nessuno, non ha un leader, un rappresentante; è un fenomeno non afferrabile come fatto umano tanto è invadente e progressivo, non ha per sola causa la liturgia della Chiesa.Vi è un falso profeta collettivo, quello che chiamiamo l'Anticristo, che è impersonale (non a caso s.Giovanni parla di "molti Anticristi"); ed è in questa figura collettiva di un'opera impersonale, che seduce silenziosamente e conduce a mete radicali non intraviste da chi ha iniziato il movimento, che sentiamo presente l'inafferrabile responsabilità della sovversione della Chiesa.
(Gianni Baget Bozzo, L'Anticristo, pp. 46-50)

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