Presente in 63
paesi, la Fraternità San Pio X, con i suoi 551 sacerdoti, 14 distretti e
161 priorati, svolge un apostolato veramente cattolico, cioè
universale.
La Fraternità San Pio X è stata fondata
da un vescovo missionario che ha passato una parte importante della sua
vita in Africa, dove ha fatto tanto per la Chiesa. Durante il suo
mandato di delegato apostolico per tutta l’Africa francese, grazie al
suo instancabile zelo, sono state create numerose diocesi, parrocchie,
chiese, scuole e conventi. Seguendo l’esempio di Monsignor Lefebvre, i
sacerdoti della Fraternità si sono lanciati anche loro nell’esaltante
avventura di portare il messaggio di salvezza di Nostro Signore Gesù
Cristo nei paesi più lontani.
Al contrario
di quello che accade in Europa, dove c’è ancora tanta ostilità da parte
dei vescovi, in parecchi paesi lontani, i sacerdoti della Fraternità
San Pio X hanno l’occasione di creare e mantenere dei contatti
privilegiati con diversi membri della gerarchia, in una maniera più
visibile di ciò che è possibile sotto le nostre latitudini. Per esempio,
dopo lo tsunami del 2006 che ha colpito lo Sri Lanka, Padre Daniel
Couture, superiore del distretto d’Asia, ha potuto collaborare senza
difficoltà con l’arcivescovo di Colombo (vedi foto), per l’opera di
ricostruzione di un villaggio di pescatori distrutto dalla furia delle
acque.
La disponibilità del clero cattolico si è
vista ancora recentemente nell’arcipelago di Vanuatu, dove la
gerarchia locale non ha cercato di impedire la venuta della Fraternità
in questo piccolo paese dell’Oceania. L’arcipelago di Vanuatu (una volta
le Nuove Ebridi) è infatti divenuto da pochi anni un paese di missione
per la Fraternità, dove i suoi sacerdoti si recano regolarmente.
La Fraternità San Pio X fa ogni giorno
l’esperienza della fecondità della Tradizione Cattolica, che, grazie
alla forza della sua verità e alla bellezza della liturgia di sempre,
attrae dappertutto sempre nuovi fedeli di culture, lingue e tradizioni
più diverse.
È interessante la piccola storia di come si è creato questo nuovo legame tra la Fraternità e il piccolo arcipelago di Vanuatu.
Tutto comincia all’inizio del 2000,
quando Robert Stephens, un fedele tradizionalista di Tynong, cittadina
vicina a Melbourne in Australia, dove la Fraternità amministra una
grande parrocchia, è ritornato nell’arcipelago, suo paese d’origine, per
visitare la famiglia che vive ad Araki, una piccolissima isola a sud
d’Espiritu Santo, che è la principale dell’arcipelago.
Robert non è andato da solo, ma ha
portato con lui degli amici, tra cui Padre Karl Pepping, un sacerdote
ordinato ad Econe nel 2002, che ha fatto conoscere la Santa Messa agli
abitanti di Araki. Quest’isola aveva una particolarità: quasi tutti i
suoi abitanti erano protestanti ed erano visitati ogni tanto da un
pastore presbiteriano. Anche Halili, fratellastro di Robert, era
protestante.
Alcuni mesi dopo il soggiorno di Robert
nell’isola, Halili si è recato a sua volta in Australia. Era il mese di
maggio, durante il quale, quotidianamente, si prega il Rosario davanti
al Santissimo esposto. Assistendo ogni giorno alla Santa Messa e alla
Benedizione eucaristica, Halili è colpito dall’atteggiamento dei fedeli:
dalla loro devozione, dalla modestia delle donne (tutte con il capo
coperto e la gonna) e soprattutto dalla bellezza della liturgia
tradizionale. Rivolgendosi a Robert, dice: “Io voglio questa stessa fede per la mia famiglia”.
Con Padre Raimondo Taouk, ordinato nel
2005 a Goulburn in Australia, si è dunque organizzato un nuovo viaggio a
Vanuatu. Questo viaggio è stato l’occasione per far capire ancora di
più il significato della Messa e del Rosario che veniva recitato ogni
sera con alcuni abitanti dell’isola.
Poi, ogni anno, un gruppo di fedeli
australiani si è recato ad Araki per mantenere i contatti, aiutare la
popolazione e insegnar loro i principi della fede cattolica. Halili si è
convertito e adesso si chiama Giuseppe. Tutta la sua famiglia è stata
battezzata e lui è divenuto il primo catechista dell’isola. Gli abitanti
hanno detto al pastore protestante di non tornare più, facendo, invece,
definitivamente appello alla Fraternità San Pio X per ricevere i
Sacramenti e la Parola di Dio. Oggi, quasi tutti gli abitanti di Araki
vanno a Messa e recitano il Rosario.
L’influenza della Fraternità continua a
crescere nel paese, poiché due villaggi dell’isola di Espiritu Santo
hanno fatto appello ai suoi sacerdoti per ricevere i sacramenti e si è
già costruita una chiesa.
Sulla stampa o su internet si leggono
tante cose sulla Fraternità, cose di solito piuttosto spiacevoli. La
risposta migliore sarà di presentare, da oggi in poi, sul nostro sito,
piccole o grandi storie per far conoscere meglio l’opera apostolica
della Fraternità, un’opera che ha uno scopo solo: il servizio della
Chiesa
Don Fabrizio Loschi
Fonte: www.sanpiox.it
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