venerdì 4 novembre 2011

La missione più recente della Fraternità: l’arcipelago di Vanuatu

Presente in 6Vanuatu - tre ore di volo dall'Australia3 paesi, la Fraternità San Pio X, con i suoi 551 sacerdoti, 14 distretti e 161 priorati, svolge un apostolato veramente cattolico, cioè universale.
La Fraternità San Pio X è stata fondata da un vescovo missionario che ha passato una parte importante della sua vita in Africa, dove ha fatto tanto per la Chiesa. Durante il suo mandato di delegato apostolico per tutta l’Africa francese, grazie al suo instancabile zelo, sono state create numerose diocesi, parrocchie, chiese, scuole e conventi. Seguendo l’esempio di Monsignor Lefebvre, i  sacerdoti della Fraternità si sono lanciati anche loro nell’esaltante avventura di portare il messaggio di salvezza di Nostro Signore Gesù Cristo nei paesi più lontani.
Al contrarioPadre Couture con l'arcivescovo di Colombo di quello che accade in Europa, dove c’è ancora tanta ostilità da parte dei vescovi, in parecchi paesi lontani, i sacerdoti della Fraternità San Pio X hanno l’occasione di creare e mantenere dei contatti privilegiati con diversi membri della gerarchia, in una maniera più visibile di ciò che è possibile sotto le nostre latitudini. Per esempio, dopo lo tsunami del 2006 che ha colpito lo Sri Lanka, Padre Daniel Couture, superiore del distretto d’Asia, ha potuto collaborare senza difficoltà con l’arcivescovo di Colombo (vedi foto), per l’opera di ricostruzione di un villaggio di pescatori distrutto dalla furia delle acque.
La disponibilità del clero cattolico si è vista ancora recentemente nell’arcipelago di Vanuatu,  dove la gerarchia locale non ha cercato di impedire la venuta della Fraternità in questo piccolo paese dell’Oceania. L’arcipelago di Vanuatu (una volta le Nuove Ebridi) è infatti divenuto da pochi anni un paese di missione per la Fraternità, dove i suoi sacerdoti si recano regolarmente.
La Fraternità San Pio X fa ogni giorno l’esperienza della fecondità della Tradizione Cattolica, che, grazie alla forza della sua verità e alla bellezza della liturgia di sempre, attrae dappertutto sempre nuovi fedeli di culture, lingue e tradizioni più diverse.
È interessante la piccola storia di come si è creato questo nuovo legame tra la Fraternità e il piccolo arcipelago di Vanuatu.
Tutto comincia all’inizio del 2000, quando Robert Stephens, un fedele tradizionalista di Tynong, cittadina vicina a Melbourne in Australia, dove la Fraternità amministra una grande parrocchia, è ritornato nell’arcipelago, suo paese d’origine, per visitare la famiglia che vive ad Araki, una piccolissima isola a sud d’Espiritu Santo, che è la principale dell’arcipelago.
Robert non è andato da solo, ma ha portato con lui degli amici, tra cui Padre Karl Pepping, un sacerdote ordinato ad Econe nel 2002, che ha fatto conoscere la Santa Messa agli abitanti di Araki. Quest’isola aveva una particolarità: quasi tutti i suoi abitanti erano protestanti ed erano visitati ogni tanto da un pastore presbiteriano. Anche Halili,  fratellastro di Robert, era protestante.
Alcuni mesi dopo il soggiorno di Robert nell’isola, Halili si è recato a sua volta in Australia. Era il mese di maggio, durante il quale, quotidianamente, si prega il Rosario davanti al Santissimo esposto. Assistendo ogni giorno alla Santa Messa e alla Benedizione eucaristica, Halili è colpito dall’atteggiamento dei fedeli: dalla loro devozione, dalla modestia delle donne (tutte con il capo coperto e la gonna) e soprattutto dalla bellezza della liturgia tradizionale. Rivolgendosi a Robert, dice: “Io voglio questa stessa fede per la mia famiglia”.
Con Padre Raimondo Taouk, ordinato nel 2005 a Goulburn in Australia, si è dunque organizzato un nuovo viaggio a Vanuatu. Questo viaggio è stato l’occasione per far capire ancora di più il significato della Messa e del Rosario che veniva recitato ogni sera con alcuni abitanti dell’isola.
Poi, ogni anno, un gruppo di fedeli australiani si è recato ad Araki per mantenere i contatti, aiutare la popolazione e insegnar loro i principi della fede cattolica. Halili si è convertito e adesso si chiama Giuseppe. Tutta la sua famiglia è  stata battezzata e lui è divenuto il primo catechista dell’isola. Gli abitanti hanno detto al pastore protestante di non tornare più, facendo, invece, definitivamente appello alla Fraternità San Pio X per ricevere i Sacramenti e la Parola di Dio. Oggi, quasi tutti gli abitanti di Araki vanno a Messa e recitano il Rosario.
L’influenza della Fraternità continua a crescere nel paese, poiché due villaggi dell’isola di Espiritu Santo hanno fatto appello ai suoi sacerdoti per ricevere i sacramenti e si è già costruita una chiesa.
Sulla stampa o su internet si leggono tante cose sulla Fraternità, cose di solito piuttosto spiacevoli. La risposta migliore sarà di presentare, da oggi in poi, sul nostro sito, piccole o grandi storie per far conoscere meglio l’opera apostolica della Fraternità, un’opera che ha uno scopo solo: il servizio della Chiesa
Don Fabrizio Loschi

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