di Luciano Gallina

In riferimento al discorso fatto da Benedetto XVI nel convento agostiniano di Erfurt, ci sono da fare alcune riflessioni di carattere OGGETTIVO, che forse per distrazione o altro non sono state fatte e il tutto è stato dipinto come la migliore missione apostolica di Benedetto XVI, missione che nella migliore delle ipotesi la possiamo definire di cortesia, anche se il termine esatto sarebbe di sottomissione per non dire di tradimento nel riguardi di Gesù Cristo.
Perché tradimento nei riguardi di Gesù Cristo?
Il dato OGGETTIVO (ci sono le prove oggettive), è che Lutero si trova all’inferno e “SOLO” questo fatto dovrebbe dare fine a questa missiva. (Per maggiori informazioni sulla vita di Lutero, consultare il libro: Martin Lutero omicida e suicida).
Torniamo alle parole di Benedetto XVI che ricorda la lotta interiore di Lutero alla ricerca di un Dio misericordioso e la sua domanda:
“‘Come posso avere un Dio misericordioso?’. Che questa domanda sia stata la forza motrice di tutto il suo cammino mi colpisce sempre nuovamente. Chi, infatti, si preoccupa oggi di questo, anche tra i cristiani? (…) La maggior parte della gente, anche dei cristiani, oggi dà per scontato che Dio (…) non si interessa dei nostri peccati e delle nostre virtù″.
Certo che oggi, pochi per non dire quasi nessuno ci poniamo questa domanda. Però potremo chiederci perché non ci poniamo questa domanda? Cosa è successo al mondo e a noi che siamo così “distratti” da dimenticarci di Dio?
Se analizziamo la domanda di Lutero “come posso avere un Dio misericordioso”, dovremmo subito dire che la domanda è sbagliata, per almeno due motivi:
  1. Se dico “un” Dio misericordioso, significa che c’è anche “un altro Dio” non misericordioso, quindi Dio “è” misericordioso e se non lo “è” è perché noi abbiamo sbagliato oltre ogni limite;
  2. La domanda doveva essere: cosa devo fare io perché Dio sia misericordioso nei miei riguardi?
Benedetto XVI continua:
“La cosa più necessaria per l’ecumenismo è innanzitutto che, sotto la pressione della secolarizzazione, non perdiamo quasi inavvertitamente le grandi cose che abbiamo in comune, che di per sé ci rendono cristiani (…) È questo il grande progresso ecumenico degli ultimi decenni: che ci siamo resi conto di questa comunione“.
Ma quali sono le cose che abbiamo in comune?
Mi rendo conto che qualcuno potrebbe fare una lista della spesa delle cose in comune, ma sono reali o solo di convenienza umana e non di Verità Divina?
Anche in questo caso, basta un “piccolo” dato di fatto la Santa Messa.
Dopo il Concilio Vaticano II, Paolo VI  con la nuova riforma liturgica andava a “protestantizzare” la S. Messa, che da “rinnovo del Sacrificio di Cristo, in modo non cruento”, diventava alla maniera luterana “ricordo dell’ultima cena”. I Cardinali Bacci e Ottaviani inviarono a Paolo VI il breve esame critico del «Novus Ordo Missæ», ma come capita in questi casi “qualcuno” fece orecchie da mercante.
Cristo disse: o siete con Me o contro di Me.
Concludo con l’ultima frase di Benedetto XVI:
Il Papa rileva, quindi, la necessità di lasciarsi attrarre dalla preghiera di Gesù per l’unità: “Fa’ che diventiamo una sola cosa (…) perché il mondo creda”.
Anche in questo caso potremo dire belle parole, però come si devono leggere e/o interpretarle?
Le possibilità sono molteplici “UNA SOLA VERA” le altre sono solo ecumeniche e di convenienza umana che di conseguenza diventano di convenienza diabolica.
L’unica “VERITÀ VERA” è la seguente: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv. 14:6).
Quindi non ci sono trattative ecumeniche (tipo tu voi 100 io offro 50 e a 75 chiudiamo), hai solo UNA POSSIBILITÀ: Gesù Cristo e la Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Per finire vorrei ricordare alcune VERITÀ che oggi sembrano (anche dalla chiesa ufficiale) dimenticate, tralasciate, nascoste ecc. più o meno artatamente che se non seguite portano i loro sostenitori e/o divulgatori dalla VERITÀ ALL’ERESIA.
  1. Solo i cattolici possono essere Cristiani. Pius VI;
  2. Senza la fede cattolica, è impossibile piacere a Dio. Paolo III;
  3. Tutti i matrimoni interreligiosi sono da scoraggiare ed evitare. Gregorio XVI;
  4. Se qualcuno non condanna gli eretici, sia anatema per lui. Vigilius;
  5. Tutto ciò che è al di fuori della Chiesa cattolica non può essere salvato. Eugene IV;
  6. I protestanti sono nemici nostri e della Chiesa. St. Clemente I;
  7. Se qualcuno prega con gli eretici, è un eretico. St. Agatho I; ripreso anche da Pius IX Chi prega con gli eretici per l’”unità” è eretico.
  8. La Chiesa cattolica è la sola missione apostolica. Leo XIII;
  9. Le religioni non cattoliche non possono avere la vita della Chiesa. St. Gregorio I;
10.  I protestanti sono separati dalla Chiesa cattolica. Pius XII.
Le parole e i fatti di cui si è reso artefice Benedetto XVI sono in continuità con le dieci affermazioni (ma ne esistono molte altre) qui riportate, fatte da Papi e da Santi?
La missione di Benedetto XVI è di riportare i protestanti alla Chiesa Cattolica, nel senso che essi abiurino l’eresia di Lutero (già condannato dalla Chiesa e da Dio), oppure ti trovare un compromesso di tipo ecumenico-diabolico?
Nella certezza che Gesù Cristo ci illumini per distinguere la Verità dalla menzogna e tolga dai nostri cuori la superbia che ci acceca.

MISERERE NOBIS

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