È corretta l'affermazione del medesimo Dio adorato da cristiani, ebrei e islamici?
Gerusalemme crocevia e simbolo dei tre monoteismi
Tutto nasce da Lumen Gentium 16:
« Infine, quanto a quelli che non hanno ancora ricevuto il Vangelo, anch'essi in vari modi sono ordinati al popolo di Dio… ».
Questa visione ermeneutica, e le sue implicazioni nelle relazioni con le altre religioni, è presente anche nel magistero postconciliare. Basti ricordare: L’atteggiamento della Chiesa cattolica di fronte ai seguaci di altre religioni, riflessioni e orientamenti di Dialogo e Missione (1984) del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso; l’enciclica Redemptoris missio di Giovanni Paolo II (1991); Dialogo e annuncio del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli (1991); Cristianesimo e religioni della Commissione teologica internazionale (1997); Dominus Iesus, la dichiarazione della Congregazione per la dottrina della fede (2000); Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia Cristiana, Pontificia Commissione Biblica (2001). La tematica generale sarà maggiormente sviluppata nel punto 2. del cap.VI, sulla Libertà di religione.
Attualmente l’affermazione è molto presente nei Discorsi di Benedetto XVI.
Non può restare senza conseguenze una dichiarazione del genere da parte del Papa:
« Cristiani ed Ebrei hanno una grande parte di patrimonio spirituale in comune, pregano lo stesso Signore... ».
È pur vero che siamo innestati sulla “radice santa” del giudaismo pre-rabbinico(1) e che il Dio che si è rivelato e ha portato a compimento la Storia della Salvezza in Gesù Cristo è lo stesso dei Patriarchi e dei Profeti; ma se ci fermiamo a questo dato, ignoriamo che nella pienezza dei tempi Dio si è rivelato in Cristo Signore, che gli ebrei hanno rifiutato e continuano a rifiutare. Ed è Dio SS. Trinità, icona e fonte di tutte le nostre relazioni, che noi cristiani adoriamo, per averlo conosciuto attraverso la Rivelazione del Signore Gesù e degli Apostoli.
Quel quid in più di un Dio Incarnato e Morto per i nostri peccati e Risorto per introdurci nella Creazione Nuova, fa una differenza abissale e adorare e pregare l'Uno piuttosto che l'altro non è ininfluente. Infatti, si diventa conformi (la ‘configurazione’ a Cristo di San Paolo) a Colui che si Adora, perché i nostri atteggiamenti interiori e comportamenti vi si conformano in base ad una connaturalità donata nella fede e realizzano un'antropologia e, conseguentemente, una storia diverse...
È la stessa ragione per cui non possiamo affermare di adorare lo stesso Dio dell'Islam. Certamente, Dio Creatore dell'uomo e dell'universo è lo stesso; ma il rapporto che si instaura con Lui in base alla Rivelazione alla quale si aderisce rende diversi gli uomini e il loro essere-nel-mondo e quindi diversa è la storia che essi vi incarnano e scrivono...
Maria Guarini
Fonte: Chiesa e post concilio
____________________________
(1) Il cristianesimo non è una "forma di giudaismo", come anche autorevolmente affermato: «Il cristianesimo era quella forma di giudaismo ampliata fino ad attingere l’universalità, nella quale ora veniva pienamente donato quanto l’Antico Testamento fino ad allora non era stato in grado di dare». (J. Ratzinger, Fede, Verità, Tolleranza - Il Cristianesimo e le religioni del mondo, Cantagalli, Siena, 2005).
Quando si parla di giudaismo in riferimento al cristianesimo, bisogna intendere il giudaismo puro, con esclusione di quello spurio, che condanna e maledice i notzrì (cioè i cristiani). Questo ha inizio con l'esilio in Babilonia e sfocia, a partire dall’Assemblea di Yavne dopo la distruzione di Gerusalemme, nel giudaismo talmudico o rabbinico, che si è sviluppato contemporaneamente al cristianesimo in una netta differenziazione reciproca. Il cristianesimo, più che una 'forma' di giudaismo, ne è il compimento, nella Persona di Cristo, nei 'tempi ultimi' e nella Nuova Eterna Alleanza sancita nel Suo Sangue Prezioso.
Se Cristo è Dio, il giudaismo post-biblico che nega la sua divinità è una falsa religione. Per il principio di non-contraddizione: “una stessa cosa [Cristo] non può essere [Dio] e non essere [Dio] nello stesso tempo e sotto lo stesso rapporto” (Aristotele). Gesù o è Dio o non è Dio, “tertium non datur”. Se Cristo è Dio il cristianesimo è vero e il giudaismo falso; se non è Dio viceversa. È assolutamente certo.
Gerusalemme crocevia e simbolo dei tre monoteismi
Tutto nasce da Lumen Gentium 16:
« Infine, quanto a quelli che non hanno ancora ricevuto il Vangelo, anch'essi in vari modi sono ordinati al popolo di Dio… ».
Questa visione ermeneutica, e le sue implicazioni nelle relazioni con le altre religioni, è presente anche nel magistero postconciliare. Basti ricordare: L’atteggiamento della Chiesa cattolica di fronte ai seguaci di altre religioni, riflessioni e orientamenti di Dialogo e Missione (1984) del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso; l’enciclica Redemptoris missio di Giovanni Paolo II (1991); Dialogo e annuncio del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli (1991); Cristianesimo e religioni della Commissione teologica internazionale (1997); Dominus Iesus, la dichiarazione della Congregazione per la dottrina della fede (2000); Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia Cristiana, Pontificia Commissione Biblica (2001). La tematica generale sarà maggiormente sviluppata nel punto 2. del cap.VI, sulla Libertà di religione.
Attualmente l’affermazione è molto presente nei Discorsi di Benedetto XVI.
Non può restare senza conseguenze una dichiarazione del genere da parte del Papa:
« Cristiani ed Ebrei hanno una grande parte di patrimonio spirituale in comune, pregano lo stesso Signore... ».
È pur vero che siamo innestati sulla “radice santa” del giudaismo pre-rabbinico(1) e che il Dio che si è rivelato e ha portato a compimento la Storia della Salvezza in Gesù Cristo è lo stesso dei Patriarchi e dei Profeti; ma se ci fermiamo a questo dato, ignoriamo che nella pienezza dei tempi Dio si è rivelato in Cristo Signore, che gli ebrei hanno rifiutato e continuano a rifiutare. Ed è Dio SS. Trinità, icona e fonte di tutte le nostre relazioni, che noi cristiani adoriamo, per averlo conosciuto attraverso la Rivelazione del Signore Gesù e degli Apostoli.
Quel quid in più di un Dio Incarnato e Morto per i nostri peccati e Risorto per introdurci nella Creazione Nuova, fa una differenza abissale e adorare e pregare l'Uno piuttosto che l'altro non è ininfluente. Infatti, si diventa conformi (la ‘configurazione’ a Cristo di San Paolo) a Colui che si Adora, perché i nostri atteggiamenti interiori e comportamenti vi si conformano in base ad una connaturalità donata nella fede e realizzano un'antropologia e, conseguentemente, una storia diverse...
È la stessa ragione per cui non possiamo affermare di adorare lo stesso Dio dell'Islam. Certamente, Dio Creatore dell'uomo e dell'universo è lo stesso; ma il rapporto che si instaura con Lui in base alla Rivelazione alla quale si aderisce rende diversi gli uomini e il loro essere-nel-mondo e quindi diversa è la storia che essi vi incarnano e scrivono...
Maria Guarini
Fonte: Chiesa e post concilio
____________________________
(1) Il cristianesimo non è una "forma di giudaismo", come anche autorevolmente affermato: «Il cristianesimo era quella forma di giudaismo ampliata fino ad attingere l’universalità, nella quale ora veniva pienamente donato quanto l’Antico Testamento fino ad allora non era stato in grado di dare». (J. Ratzinger, Fede, Verità, Tolleranza - Il Cristianesimo e le religioni del mondo, Cantagalli, Siena, 2005).
Quando si parla di giudaismo in riferimento al cristianesimo, bisogna intendere il giudaismo puro, con esclusione di quello spurio, che condanna e maledice i notzrì (cioè i cristiani). Questo ha inizio con l'esilio in Babilonia e sfocia, a partire dall’Assemblea di Yavne dopo la distruzione di Gerusalemme, nel giudaismo talmudico o rabbinico, che si è sviluppato contemporaneamente al cristianesimo in una netta differenziazione reciproca. Il cristianesimo, più che una 'forma' di giudaismo, ne è il compimento, nella Persona di Cristo, nei 'tempi ultimi' e nella Nuova Eterna Alleanza sancita nel Suo Sangue Prezioso.
Se Cristo è Dio, il giudaismo post-biblico che nega la sua divinità è una falsa religione. Per il principio di non-contraddizione: “una stessa cosa [Cristo] non può essere [Dio] e non essere [Dio] nello stesso tempo e sotto lo stesso rapporto” (Aristotele). Gesù o è Dio o non è Dio, “tertium non datur”. Se Cristo è Dio il cristianesimo è vero e il giudaismo falso; se non è Dio viceversa. È assolutamente certo.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.