venerdì 27 maggio 2011

"Santità, ci nomini vescovi migliori"

S. Em. Rev.ma card. Karl Lehman, arcivescovo di Magonza


Ventuno sacerdoti francesi hanno scritto una lettera al cardinale Ouellet per esprimere rispettosamente il loro grido di dolore a fronte di nomine episcopali che si pongono nella più incomprensibile continuità con il campionario vescovile che negli ultimi decenni ha trascinato il cattolicesimo francese, ancora saldamente radicato e vivo fino a tutti gli anni '50, nell'attuale stato di fallimento e decozione. L'ultimo vescovo nominato, Fonlupt, è non soltanto un adepto di matrimoni tra divorziati, assoluzioni collettive e pastorale da kolkhoz, ma pure autore di scritti antieucaristici, come abbiamo documentato.

L'originale della lettera è sottoscritto ma le firme vengono qui omesse. Per ovvia prudenza: l'establishment 'liberale' nelle conferenze episcopali è ferocemente illiberale e intollerante verso chiunque non la pensi allo stesso modo. E si è preferito non far firmare per nulla i seminaristi, memori del fatto che l'appello dei seminaristi ambrosiani al Papa, per l'estensione del motu proprio nella diocesi di Milano, aveva comportato la convocazione di tutti 'in sala mensa', l'annuncio di atroci rappresaglie indiscriminate (alla Kappler) se i responsabili non si fossero autodenunciati e una severa reprimenda sul sito ufficiale dell'arcidiocesi.

In effetti, lo stato estremamente deludente del ceto episcopale non è, purtroppo, una prerogativa solo francese e buona parte del mondo ne soffre (mia diocesi compresa), anche se a partire da Giovanni Paolo II, ma con alterno impegno, si è cercato di raddrizzare la situazione; con discreti o buoni risultati in alcuni paesi (ad es. negli Stati Uniti e in Australia; o anche in Olanda, dove peraltro ci sono i religiosi - che dal vescovo non dipendono - a far danni: vedi i salesiani e i domenicani); altrove nulla o ben poco è avvenuto. E' notizia di questi giorni che il cardinale di Magonza Lehmann (nella foto), per lunghi anni presidente della Conf. episcopale tedesca, ha definito una "scemenza" conferire la Cresima in rito antico. La media dei vescovi di Germania, Austria, Svizzera, Francia, è da asilo per lunatici; in Italia e Spagna, dove non siamo caduti così in basso, la media è comunque mediocre e di desolante immobilismo.

La prima preoccupazione di questo sito è sempre stata per la scelta di buoni vescovi e per questo abbiamo cercato di seguirne le nomine, prima ancora che parlare di liturgia. Perché è dalle risorse umane che dipendono le sorti di un'azienda; e certo, se la Chiesa fosse un'azienda, sarebbe già fallita da molto tempo. Il fatto che la barca vada avanti nonostante certi rematori, è la prova storica dell'assistenza divina. Nondimeno, cerchi un po' la Congregazione per i vescovi di facilitare il compito alla Provvidenza.

Enrico


A sua eminenza il Cardinal Ouellet,
Prefetto della Congregazione per i vescovi

Eminenza,

Vorremmo informarla che gran parte dei sacerdoti e dei cattolici in Francia non comprendono le nomine episcopali correnti.

Nel nostro paese, da tre o quattro decenni, il cattolicesimo si è ridotto e continua a ridursi drasticamente (crollo costante della pratica domenicale, del numero di sacerdoti, dei religiosi e dei catechizzati, delle vocazioni, ecc.) Non è impossibile che la Santa Sede sia presto costretta a trasformare alcune diocesi francesi in amministrazioni apostoliche, dato il numero irrisorio dei loro sacerdoti in attività.

Eppure questo cattolicesimo malato non è morto. Trasformato dalla terribile prova della secolarizzazione, c’è ancora - per quanto tempo? - la capacità di rivitalizzarsi nel suo stato di minoranza: scoutismo, scuole davvero cattoliche, movimenti, pellegrinaggi, molteplici nuove comunità, comunità tradizionali giovani e vive, nuove generazioni di sacerdoti veramente missionari, seminaristi diocesani e molte vocazioni potenziali del tipo "generazione Benedetto XVI", possibilità liturgiche e vocazionali offerte dal Motu Proprio Summorum Pontificum, giovani famiglie cristiane numerose, gruppi molto attivi di sostegno alla vita. Questo cattolicesimo vuole chiudere un capitolo mortifero: abusi liturgici, predicazione disastrosa circa la morale matrimoniale, complesso anti-romano latente, pratiche sacramentali devianti (benedizioni di nuovi "matrimoni" di risposati divorziati, assoluzioni collettive), catechesi di dubbia cattolicità sull'Eucaristia, ecc.

In questo contesto, le nomine episcopali sono incomprensibili. Molti vescovi di Francia sono in crescente disconnessione rispetto a questo nuovo cattolicesimo. Ed è una delusione enorme vedere che una parte di quelli nominati oggi, sotto Papa Benedetto XVI, è come se si riproducessero per cooptazione e hanno ancora uno spirito da "generazione del ‘68", più o meno ricentrata, mentre la restante parte è scelta, per necessità di trovare un impossibile consenso, tra uomini di un'estrema timidezza riformatrice.

I preti, i religiosi, i chierici che rappresentiamo desiderano che ciò sia fatto ad una società sempre più indifferente un chiaro annuncio del Vangelo. Essi sono anche animati da un reale desiderio di riconciliazione e pace tra tutti i cattolici di Francia, che sanno ormai di essere una piccola minoranza. Ma per implementare una nuova pastorale, occorre scegliere nuovi pastori. Succede che i sacerdoti di 50-60 anni, che hanno un profilo pastorale, psicologico e intellettuale solido, che risponde perfettamente alle esigenze vitali del nuovo cattolicesimo francese, sono ormai numerosi.

Eminenza, la salvezza del cattolicesimo francese dipende dalla nomina di vescovi che rispondano alle sue reali esigenze e vere aspettative.

Esprimiamo il nostro profondo e religioso rispetto all’Eminenza Votra, e La preghiamo di trasmettere al nostro Santo Padre il Papa l'espressione dell’affezione devota e rispettosa dei suoi figli fedeli, sacerdoti di Gesù Cristo.


Evidentemente questi cari sacerdoti francesi non hanno ben capito che questa è l'ermeneutica della continuità, da quarant'anni infatti si continua a smantellare de facto la Chiesa con buona pace dei continuisti!

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