Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi prenderete a cuore di dar gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su di voi la maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni. Anzi le ho gia maledette, perché nessuno tra di voi se la prende a cuore.
Voi
invece vi siete allontanati dalla retta via e siete stati d'inciampo a
molti con il vostro insegnamento; avete rotto l'alleanza di Levi,dice il
Signore degli eserciti. (Malachia 2)
Il Santo padre incontrando, il 28 Ottobre 2011, i rappresentanti delle false religioni ha detto loro: "Andando per le nostre strade diverse,
traiamo forza da quest’esperienza e, ovunque siamo, proseguiamo il
viaggio rinnovato che conduce alla verità, il pellegrinaggio che porta
alla pace. Vi ringrazio tutti di cuore!"
Capito
bene? tutti avanti per la propria strada, quindi niente conversione a
Gesù Cristo, tutto in nome di una fantomatica e blasfema pace massonica
che nulla di buono porterà...
A noi non ci rimane altro che rigettare tali insegnamenti per mantenere intatta la Fede donataci da Dio...
A noi non ci rimane altro che rigettare tali insegnamenti per mantenere intatta la Fede donataci da Dio...
Pio XI nell'Encilcica "Qas Primas" ha scritto:
“La
peste della età nostra è il così detto laicismo coi suoi errori e i
suoi empi incentivi; e voi sapete, o Venerabili Fratelli, che tale
empietà non maturò in un solo giorno ma da gran tempo covava nelle
viscere della società. Infatti si cominciò a negare l'impero di Cristo
su tutte le genti; si negò alla Chiesa il diritto — che scaturisce dal
diritto di Gesù Cristo — di ammaestrare, cioè, le genti, di far
leggi, di governare i popoli per condurli alla eterna felicità. E a
poco a poco la religione cristiana fu uguagliata con altre religioni
false e indecorosamente abbassata al livello di queste; quindi la si
sottomise al potere civile e fu lasciata quasi all'arbitrio dei
principi e dei magistrati. Si andò più innanzi ancora: vi furono di
quelli che pensarono di sostituire alla religione di Cristo un certo
sentimento religioso naturale. Né mancarono Stati i quali opinarono di
poter fare a meno di Dio, riposero la loro religione nell'irreligione e
nel disprezzo di Dio stesso”.
Lo stesso Pio VII scrisse:
Lettera al Vescovo di Troyes di Papa Pio VII (1814): “Il nostro cuore è ancor più profondamente afflitto da una nuova causa di dolore che, lo ammettiamo, ci tormenta e fa sorgere profondo scoramento ed estrema angoscia: è l’articolo 22 della Costituzione. Non soltanto esso permette la libertà dei culti e di coscienza, per citare i termini precisi dell’articolo, ma promette sostegno e protezione a questa libertà e, inoltre, anche ai ministri dei quali i culti sono citati....
“Questa legge fa ben più che stabilire la libertà per tutti i culti senza distinzione: mescola la verità con l’errore e pone le sette eretiche e perfino il Giudaismo sullo stesso piano della santa ed immacolata Sposa di Cristo, fuori della quale non ci può essere salvezza. In aggiunta a questo, nel promettere favore e supporto alle sette eretiche ed ai loro ministri non sono semplicemente le loro persone, ma i loro errori che vengono favoriti e tollerati. Questa è implicitamente l’eresia disastrosa e sempre da deplorarsi che S. Agostino descrive in questi termini: ‘Pretende che tutti gli eretici siano sul retto cammino e dicano la verità. Questa è un’assurdità così mostruosa che non posso credere che qualsiasi setta possa realmente professarla.’”
Scrisse ancora, Papa Gregorio XVI:
Lo stesso Pio VII scrisse:
Lettera al Vescovo di Troyes di Papa Pio VII (1814): “Il nostro cuore è ancor più profondamente afflitto da una nuova causa di dolore che, lo ammettiamo, ci tormenta e fa sorgere profondo scoramento ed estrema angoscia: è l’articolo 22 della Costituzione. Non soltanto esso permette la libertà dei culti e di coscienza, per citare i termini precisi dell’articolo, ma promette sostegno e protezione a questa libertà e, inoltre, anche ai ministri dei quali i culti sono citati....
“Questa legge fa ben più che stabilire la libertà per tutti i culti senza distinzione: mescola la verità con l’errore e pone le sette eretiche e perfino il Giudaismo sullo stesso piano della santa ed immacolata Sposa di Cristo, fuori della quale non ci può essere salvezza. In aggiunta a questo, nel promettere favore e supporto alle sette eretiche ed ai loro ministri non sono semplicemente le loro persone, ma i loro errori che vengono favoriti e tollerati. Questa è implicitamente l’eresia disastrosa e sempre da deplorarsi che S. Agostino descrive in questi termini: ‘Pretende che tutti gli eretici siano sul retto cammino e dicano la verità. Questa è un’assurdità così mostruosa che non posso credere che qualsiasi setta possa realmente professarla.’”
Scrisse ancora, Papa Gregorio XVI:
“Mirari Vos” di Papa Gregorio XVI
(15 agosto 1832): “Veniamo ora ad un’altra causa, ahimé! fin troppo
fruttuosa delle deplorevoli infermità che oggi affliggono la Chiesa.
Intendiamo l’indifferentismo, ovvero quella diffusa e pericolosa
opinione seminata dalla perfidia dei malvagi, secondo la quale è
possible, mediante la professione di qualche sorta di fede, procurare
la salvezza dell’anima, posto che la morale di una persona si conformi
alle norme of giustizia e probità. Da questa sorgente avvelenata
dell’indifferentismo sgorga quella falsa e assurda massima, meglio
definita il folle delirio (deliramentum), secondo il quale si deve
ottenere la libertà di coscienza e garantirla a chiunque. Questo è il
più contagioso degli errori, che prepara la via per quella assoluta e
totalmente sfrenata libertà di opinioni che, per la rovina della Chiesa
e dello Stato, si diffonde ovunque e che certuni, per eccesso di
impudenza, non temono di propugnare come vantaggiosa per la religione.
Ah, ‘qual morte più disastrosa per le anime della libertà di errore?’,
disse S. Agostino.”
E
doloroso constatare che proprio chi è stato messo a pascere il gregge
di Dio vada contro il pensiero autorevole di un Sui predecessori,
promuovendo una pace senza Gesù Cristo, si Gesù il RE dei RE il Signore
dei Signori colui che solo può dare la vera pace viene vilipeso da
numerose riunioni con gli infedeli con gli eretici e gli scismatici,
promosse dalla Gerarchia della Sua Chiesa. Verrà il giorno che tutto
questo cesserà e il Regno Regale di Gesù Cristo regnerà su tutti i
popoli, quindi coraggio combattiamo con le armi della Fede questa
gloriosa battaglia per il Signore, e per il nostro bene...
Gesu', nostro Signore, parla a Santa Brigida e a noi...
Io sono il Creatore di tutte le cose. Io il re della gloria e il Signore degli Angeli. Io ho costruito per me un nobile Castello e vi ho posto i miei eletti. Ne scavarono le fondamenta i miei nemici e intanto prevalsero contro i miei amici,
in quanto dai loro piedi legati al palo, verrà fuori il midollo. La
loro bocca è percossa con i sassi e soffre fame e sete. E, di più,
perseguitano il loro Signore. Già gli amici miei chiedono aiuto gemendo,
la giustizia chiede vendetta, la misericordia dice di perdonare. Allora
Dio stesso dice al celeste esercito presente: Che ve ne pare di questi, che hanno occupato il mio Castello?
E tutti, quasi a una voce sola, rispondono: Signore, in te è ogni
giustizia e tutte le cose in Te vediamo. Tu esisti, senza principio e
senza fine, Figlio di Dio, a te è stato dato ogni giudizio, tu sei il
loro Giudice. Ed egli dice: Sebbene tutto sapete in me e vedete,
tuttavia per questa sposa presente dite un giusto giudizio. E quelli
affermano: la giustizia è questa, che quelli che hanno scavato il muro,
siano puniti come ladri. E quelli che persistono nella malizia, siano
puniti come invasori. E quelli che son prigionieri siano liberati e gli
affamati siano saziati.
Quindi
parla la Madre di Dio Maria, tacendo della voce di prima e dice: Signor
mio e Figlio carissimo, tu fosti nel mio grembo, vero Dio e uomo. Tu,
per tua degnazione, santificasti me, vaso di terra. Ti supplico, abbi
pietà ancora una volta di loro.
Allora risponde il Signore alla Madre: Benedetta
la Parola della tua bocca. Essa sale davanti a Dio, come odore
soavissimo. Tu sei la gloria degli Angeli e di tutti i Santi, perché da
te è stato consolato Dio e sono rallegrati i Santi. E poiché la volontà
tua fin dalla giovinezza era come la mia, così farò ancora una volta
come vuoi tu.
E dice all'esercito: Perché voi combatteste virilmente, perciò, per la carità vostra ancora mi placherò. Ecco,
per le vostre preghiere ricostruirò il mio muro. Salverò e sanerò
quelli che sono stati sopraffatti dalla violenza e li ricompenserò cento
volte tanto dell'offesa patita. E anche ai violenti darò pace e
misericordia, se la chiederanno. Quelli che l'avranno disprezzata,
proveranno la mia giustizia.
Io stesso, Signore e Creatore, sono bestemmiato. Dicono infatti: Non sappiamo se c'è Dio. E se c'è, non ce ne importa. Abbattono e conculcano il mio vessillo, dicendo: Perché ha patito? A che ci giova? Che dia a noi la nostra volontà e ci basta ed egli si tenga pure il suo regno e il suo cielo. Io voglio pur essere in loro, ma essi dicono: piuttosto moriamo, prima di lasciare la nostra volontà.
Ecco, mia sposa, chi sono. Io li ho creati e con una sola parola potrei distruggerli. Come si inorgogliscono contro di me! Ma
ora per le preghiere della Madre mia e di tutti i Santi, sono ancora
così misericordioso e paziente che voglio far arrivare a loro le parole,
che uscirono dalla mia bocca e offrir loro la mia misericordia. Se
la vorranno avere, mi placherò; altrimenti sperimenteranno la mia
giustizia, in modo che saranno, come ladri, confusi pubblicamente
davanti agli Angeli e agli uomini e saranno giudicati dagli uomini.
Infatti come coloro che sono appesi alla forca sono divorati dai corvi,
così costoro saranno divorati dai demoni e non consumati. Come coloro
che, costretti al palo, non trovano pace, così questi soffriranno
dovunque dolori e amarezze. Un fiume ardentissimo scorrerà nella loro
bocca, né si sazierà il ventre, ma di giorno in giorno si rinnoverà il
loro supplizio.
Ma
gli amici miei saranno salvati e saranno consolati con le parole che
escono dalla mia bocca. Vedranno la mia giustizia con la misericordia.
Li rivestirò delle armi della mia carità e li farò così forti, che i
nemici cadranno come argilla. E vedendo arrossiranno di vergogna
perpetua, avendo abusato della mia pazienza.Fonte: Non possumus
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